I circa 8000 mursi prevalentemente dediti alla pastorizia, si spostano secondo le stagioni tra la pianura di Tama e i monti Mursi, all’interno del Parco Nazionale del Mago. Alcuni praticano l’agricoltura sfruttando i terreni resi fertili dalle esondazioni del fiume, specialmente nelle zone in cui la presenza della mosca tse tse impedisce l’allevamento. Il miele viene raccolto da alveari costruiti con corteccia e sterco bovino. La lingua mursi è di ceppo nilotico-sahariano. Fra le tradizioni più note di questo popolo ci sono i dischi labiali portati dalle donne. Questi dischi d’argilla, che misurano fino a 15 cm. di diametro, vengono inseriti all’interno di un’incisione praticata nel labbro inferiore. A causa dell’evidente somodità le donne li indossano soltanto in occasioni particolari, lasciando di solito pendere il labbro inciso.Secondo gli antropologi questa consuetudine sarebbe nata come deterrente per i mercanti di schiavi, che cercavano donne prive i difetti estetici, oppure per impedire al male di penetrare nel corpo attraverso la bocca, o ancora per indicare il numero di capi di bestiame richiesti dalla famiglia della donna per darla in sposa.