La solitudine chiede incontri; il silenzio reclama voci; la monocromia vuole colori.
Per questo, forse, l’Africa è terra di mercati.
E se si cerca di cogliere la verità della vita africana occorre lasciarsene sopraffare e dedicarvi ore e giorni, senza programmi né obiettivi, ore e giorni di vagabondaggio tra la musica delle voci e l’esibizione dei prodotti. Il loro odore e il loro colore.
Mercato: punto di incontro e di scambio, occasione di tutto e di nulla, causa e motivo di vita, luogo antico come il mondo e sempre nuovo e diverso.
…..e l’Africa, senza i suoi mercati, perderà anche il fascino di ciò che li rende così attesi e necessari, cioè la solitudine, il silenzio, il vuoto. Con la solennità dei suoi spazi perderà anche la magia delle sue parole… tratto dal volume: «Africa, gli ultimi fuochi» edizione Gribaudo